Copertura del Parco Archeologico del Molinete

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L’edificio consiste fondamentalmente in una copertura adibita a proteggere i resti archeologici di un insediamento romano (terme, palestra e domus) nel parco archeologico del Molinete, alla quale si aggiungono una passerella e un percorso alla quota delle rovine, finalizzato a valorizzarne i resti.

La copertura costituisce, senza alcun dubbio, un nuovo tassello urbano in una Cartagena la cui sfida architettonica più grande è il dover far convivere architetture appartenenti a epoche e stili molto distanti tra loro, facendole vibrare e migliorare in virtù della loro prossimità.

L’intervento riunisce il complesso dei resti in un unico spazio che permette una percezione ininterrotta dell’insieme, e che verso l’esterno si frammenta per adeguarsi alla scala percettiva del contesto urbano formato dalla città e dal parco del Molinete.

Al livello del pedone si presenta come un elemento sfaccettato, parzialmente percepibile, mentre dalla cima del parco, vito da lontano, il progetto recupera la sua unità e la sua importanza volumetrica.

La copertura, inoltre, genera una nuova facciata urbana nell’intercapedine che limita i resti ad ovest, nascondendo la propria presenza per mezzo di una piega della struttura.

L’obiettivo principale del progetto è il rispetto dei resti esistenti, ottenuto attraverso l’utilizzo di una struttura a grandi luci che richiede il minor numero possibile di appoggi per sostenere la copertura. Data l’impossiblità di realizzare appoggi verticali nell’estremo nord del sito (limitrofo alla strada romana), la maggioranza di essi è distribuita lungo il restante perimetro del lotto, mentre solo tre (integrati con le mura romane) sono realizzati al suo interno.

La frammentazione dei pilastri in gruppi di sostegni di minor diametro permette di alleggerire la loro percezione.

La copertura, anch’essa indirizzata a trasmettere questa sensazione di leggerezza, è stata concepita come un elemento che lasciasse passare la luce, ed è costituita da due elementi: uno adibito a risolvere il problema della chiusura (policarbonato), e uno adibito a sfumare l’incidenza della luce e a conferire un aspetto esteriore unitario al progetto (lamiera perforata).

L’illuminazione notturna collabora nel rinforzare l’aspetto di leggerezza del volume.

Anche gli altri elementi del progetto rispondono alle medesime intenzioni:

1. La passerella è un elemento leggero appeso per un lato alla struttura della copertura, e appoggiata, nell’altro lato, al muro che definisce il limite del parco archeologico. Concepita come una scatola di vetro, essa permette l’osservazione delle rovine da tre metri di altezza, ed è accessibile anche a persone con problemi motori.

2. La biglietteria è integrata al recinto originale del progetto di urbanizzazione del Molinete, ed è stata concepita come uno spazio che sorge da una piega di tale limite, e ospita tutti gli attacchi degli impianti.

3. I bagni sono stati collocati al di sotto di una volta del XVIII secolo restaurata, risultando così nascosti rispetto al resto dell’intervento.

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Credits

progetto > amann-cánovas-maruri (Atxu Amann Alcocer, Andrés Cánovas Alcaraz, Nicolás Maruri González de Mendoza)
collaboratori > Nacho Álvarez-Monteserín, Javier Gutiérrez, Ana López, Pablo Sigüenza, José López
localizzazione > Cartagena, Murcia (Spagna)
programma > parco archeologico
materiali > acciaio, policarbonato
superficie > 1847 mq
costo > 977.000 euro
cronologia > 2010 – 2011
crediti fotografici > David Frutos | Bis Images