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Dietro al titolo un po’ misterioso di Project X, si cela il progetto della residenza privata della famiglia di René van Zuuk. La villa, dotata di un piccolo ufficio, si trova nelle immediate vicinanze della precedente casa dell’architetto,Psyche, situata nel Fantasy district di Almere, un’area dedicata all’experimental housing. Siccome il primo edificio è utilizzo dal 2004 come studio dell’architetto, l’idea fu quella di consolidare i due lotti in un unico giardino. L’area del giardino è così ottimizzata lasciando soltanto lo spazio di un posto auto tra Project X e la casa vicina.
Dal punto di vista urbano, tre erano le considerazioni principali: la forma scatolare degli edifici residenziali del Fantasy district, il loro allineamento continuo e il gioco alternante delle loro altezze.
Il parziale sotterramento del piano terreno dell’edificio fa sì che il Project X sia più basso rispetto agli edifici adiacenti, inserendosi così in maniera armonica nella sequenza di altezze.
La distanza dal soggiorno all’acqua è stata ridotta a mezzo metro, offrendo così la sensazione di vivere lungo le sponde di un fiume, nonostante la modesta lunghezza del canale. Questa sensazione è intensificata dalla grande parete vetrata del salone, che offre una vista panoramica sul canale.
Soltanto l’altezza eccezionale della porta d’ingresso infrange l’aspetto chiuso del volume superiore, che ospita al suo interno le camere da letto.
La sua pelle è rivestita con grandi e sottili pannelli di calcestruzzo, caratterizzati da un pattern naturale continuo che attenua e anima la rigida forma scatolare dell’edificio.
La soffusa luce solare che entra nelle camere da letto proviene da lucernari e da alcune feritoie incise nella facciata. In virtù della piccola dimensione delle aperture in facciata, il volume principale risulta praticamente intatto. Il volume superiore è separato da quello inferiore per mezzo di una fascia vetrata. Sul versante del giardino, tale fascia è alta un piano.
Il progetto è in gran parte definito dall’elasticità interpretativa concessa dal Regolamento Edilizio olandese. Il massimo volume consentito sul lotto è di 500 m3, mentre residenza e ufficio necessitavano di 750 m3. Il Regolamento Edilizio consente di costruire fino a 2,5 oltre un muro esterno, senza richiedere un permesso di costruire e a patto che il volume edificato non sia adiacente a una strada o a un parco pubblico. Di conseguenza, la parte di volume perpendicolare alla strada è stata massimizzata in lunghezza in modo tale da ottenere la maggior quantità di volume extra possibile.
Sempre in ottemperanza al Regolamento Edilizio, l’estensione volumetrica può cominciare solamente a un metro di distanza dalla facciata frontale. Per conferire al piano terreno un’ampiezza uniforme, il piano superiore si protende a sbalzo di un metro in direzione della strada. Per la sezione dell’ufficio, si è ricorso alla norma che permette di annettere fino a trenta m2 senza bisogno di un permesso di costruire. Questa parte extra è costruita come un basamento in modo da renderla secondaria rispetto alla zona living, e nonostante la sua localizzazione sul lato stradale. Al fine di enfatizzare il suo carattere commerciale e subordinato, la superficie esterna in calcestruzzo è stata lasciata a vista.
L’interpretazione creativa di questi cortocircuiti legislativi ha permesso non solo di ottenere lo spazio richiesto, ma anche di dare vita a un’architettura allo stesso tempo rigidamente normata e ricca.
Testo di Maarten Willems
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