L’edificio si compone di 2 corpi principali collegati tra loro, con 3 piani interrati e 6 piani fuori terra, serviti da una rampa carraia e da 4 corpi scala. L’ultimo piano è quasi completamente aperto adibito a terrazzo agibile (circa 1400 mq). La parte non aperta è dedicata ai volumi tecnici.
Principi progettuali generali
L’edificio prende forma secondo 2 idee che, apparentemente opposte, in esso si uniscono: trasparenza e sicurezza.
La sicurezza è rappresentata dalla griglia muraria esterna in cotto, possente, rigorosa ed elegante, che assume il compito di racchiudere ed ordinare il volume delle maniche.
La trasparenza è rappresentata dalle ampie vetrate, regolari ed essenziali, e dalla notevole permeabilità dei percorsi esterni. L’edificio si cala sul lotto, posto a cardine tra città storica ed espansione urbana, senza apporre ostacolo alcuno, pur offrendo un fronte importante ad entrambi gli affacci.
La pensilina e il rivestimento metallico della manica di collegamento, al di fuori d’ogni convenzionale rigore, trasmettono dinamicità, passaggio e movimento, elementi indispensabili per rappresentare un’azienda vitale che guarda avanti.
Per le finiture, i principi informatori che hanno guidato le scelte del progetto sono nati dai concetti guida della concezione primaria:
1- eleganza e sobrietà: esclusione di scelte stilistiche di moda o eccessivamente classiche;
2- trasparenza, leggerezza e diffusione della luce, innovazione;
3- sicurezza, solidità e riservatezza;
4- adattabilità, flessibilità, versatilità degli ambienti.
Principi volumetrici, distributivi e percorsi interni
Il volume principale dell’edificio si estende lungo con un fronte di circa 80 metri e si eleva con 7 piani uguali, dei quali uno parzialmente interrato per la pendenza naturale del terreno; il volume minore è separato, al livello portico, dal corpo principale e si eleva con 5 piani fuori terra.
L’insieme prevede anche due livelli interrati destinati ad autorimessa, accessibili da un’unica rampa aperta.
Sono previsti due ingressi principali: il primo, dedicato alla clientela, si affaccia su un passaggio pedonale nello spazio libero tra i due corpi. Evidenziato da alte pensiline metalliche speculari, protegge l’utenza e genera uno spazio aperto coperto, accessibile ai cittadini e di grande suggestione. Un ulteriore intenzione è quella di favorire il transito pedonale così che il nuovo edificio si cali con trasparenza e permeabilità entro il tessuto urbano esistente.
Il fronte su via Lamarmora, lambito dal portico, presenta evidente una spaccatura, atta a segnalare l’esistenza del passaggio pedonale. Tale segno è rafforzato dalla pensilina metallica che si estende ad accogliere l’utente, nello spazio aperto coperto.
Il secondo ingresso, posto al centro del corpo maggiore, risponde alla necessità di trovarsi nel baricentro del complesso, al fine di ottimizzare i percorsi interni, facilitare i controlli, e permettere un accesso carraio coperto privato. Questo secondo ingresso dovrebbe servire essenzialmente il personale.
Il volume secondario, avente il piano più alto leggermente arretrato per apparire di minore altezza, ha la funzione di mediare con l’imponente volume della torre esistente adiacente. Sempre per apparire più basso, esso non è dotato, a differenza del corpo principale, del muro d’attico.
I due fronti (est ed ovest) del corpo principale sono trattati con la stessa maglia in cotto e cristallo, di pari eleganza e richiamo, affinché l’ingresso passante centrale unifichi i prospetti. Con ciò non si vuole ridurre l’importanza degli accessi del portico, ma semplicemente ad essi si vuole dare utilizzi più specifici e peculiari.
Il mattone di tipo tradizionale a pasta piena domina quindi sui quattro lati di entrambi i corpi, come da previsioni del P.P.
La parete curva del corpo minore, facilita il flusso pedonale esterno tra i due elementi creando un ambiente qualificante; si vuole, inoltre, fare apparire tale punto di transito e attraversamento come collegamento tra le due zone pubbliche così che vengano poste in continuità.
I due blocchi in progetto sono dotati di una caratteristica particolare: possono essere facilmente trasformati in funzione del mutare delle funzioni e delle necessità. Ad eccezione, infatti, dei quattro blocchi scale con relativi servizi, si possono sfruttare in vario modo i grandi spazi aperti interni, organizzati tramite pareti leggere, mobili e del tutto trasparenti, che raggiungono fino a 80 m di lunghezza per 18 di larghezza.
Ad alleggerire l’immagine d’uffici molto estesi, l’edificio dispone a tutti i piani di uno ampio terrazzo, chiuso entro griglie di cotto e corredato dal verde, come coronamento delle due estremità dell’edificio; a tali “balconi verdi” si accede attraverso le pareti vetrate di fondo. Su di essi si affacciano, generalmente le sale break. Tale soluzione è apprezzabile sia esternamente che internamente, in quanto viene premiato l’aspetto architettonico, e si migliora con esso la vivibilità degli uffici, in quanto l’area risulta accessibile al personale dipendente.
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