L’intervento proposto per la ristrutturazione e l’ampliamento di una vecchia palazzina residenziale ai margini del centro consolidato della città di Ivrea si pone in maniera provocatoria rispondendo all’immobilismo di un contesto, quello eporediese, tanto segnato dal rapporto irrisolto tra il suo fiorente passato olivettiano e un futuro che non trova altrettanta personalità, quanto dal conformismo dell’edilizia corrente, più convenzionale che tradizionale.
Se la preesistenza viene ricondizionata in maniera neutra, mantenendo un riservato carattere piemontese, l’annessione, puro contrasto, si materializza come un corpo estraneo dalla pelle ceramica rosso lucido, un nastro cromatico che, con movimenti secchi e nervosi, riconnette il filo della strada al fabbricato arretrato, prendendo consistenza e tridimensionalità nella bussola d’ingresso, nel vano scala esterno e nell’ampliamento del secondo piano che si conclude nell’impeto dell’ “occhio” aggettante, belvedere della galleria d’arte ospitata al suo interno.
Gallery
Credits
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Lascia un commento