Isola a La Loggia, Fuksas a Nichelino, Camerana e Isozaki a Rivarolo, Gritella a Rivoli. Per la serie: il talento degli architetti sbarca anche in provincia. Dove i sindaci per inciso non ci stanno a farsi cannibalizzare dal capoluogo e in fondo ne hanno anche pieno diritto: «perche’ costruire un’identita’ forte a partire da nomi altisonanti spiega Giuseppe Catizone primo cittadino di Nichelino non e’ e non deve essere appannaggio esclusivo delle metropoli. La mia citta’ ha una storia segnata da luoghi comuni e paradossi sociali, la dobbiamo cambiare, bisogna trovare nuove identita’».
E allora benvenuto a Massimiliano Fuksas che accetto’ di buon grado l’idea di ricostruire il «brand» di un’ex citta’ dormitorio (ma roccaforte di sinistra da sempre) a cui legare il suo nome. Nessun imbarazzo, anzi molta creativita’ esclusiva. Basta guardare le carte del nuovo quartiere che sorgera’ proprio a Nichelino firmato dall’architetto romano. Torri, materiali iper-tecnologici, 2000 nuovi abitanti e l’idea di un mix sociale che unisca le giovani coppie, ai manager da «attico» con supervista su Stupinigi. Rinascere dunque. Coi nomi delle cosiddette archi-star.
Sempre a Nichelino la piazza principale della citta’ e’ stata ripensata da Aimaro Isola: «Alla fine, quando i cantieri chiuderanno spiega l’ex assessore Giampiero Tolardo verra’ fuori un lavoro straordinario che ridisegna la citta’ completamente». L’idea e’ quella di una piazza a raso che abbatta le barriere tra piazza e strada. Via i muretti bassi che dividono, largo all’acciaio e al vetro al posto del cemento Anni 70 che invecchia molto e sa di betoniera.
Non basta. Perche’ proprio lo studio Isola ha appena consegnato il primo progetto per la costruzione della nuova chiesa di La Loggia tutta rigorosamente con tecnologie e materiali eco-compatibili. Il Comune regalera’ il terreno, la Curia finanziera’ la spesa, il nome di Isola aggiungera’ il resto. L’opera si rende necessaria in previsione dello sviluppo demografico della cittadina alle porte di Torino in cui da qualche mese e’ arrivato don Ruggero Marini dopo 15 anni di esperienza a Moncalieri.
L’eco delle archi-star e’ arrivato anche in Canavese, dove il nuovo Urban Center nato sulle ceneri di un ex fabbrica di fiammiferi e’ solo la prima opera di una svolta architettonica molto sentita nella zona. Non e’ un caso che per altre opere che hanno l’obiettivo di cambiare il volto della citta’, giri gia’ il nome di Isozaki.
Si sono mossi anche a Rivoli. Qui in vetrina c’e’ Gianfranco Gritella che dopo aver lavorato alla Reggia di Venaria, alla cappella del Guarini e al Palazzo Reale di Torino, si tuffa in due grandi opere nella sua citta’ natale: l’hotel di lusso nella villa Melano e un avveniristico Bocciodromo. Il primo e’ il recupero di un ex convento secentesco dell’ordine dei cappuccini sotto il Castello juvarriano, che vedra’ al suo interno un hotel con 12 suite, 100 stanze, sala congressi, ristorante, centro fitness e piscina. «Un recupero che parte dalla conservazione scrupolosa dell’antico – spiega -, con interventi reversibili, ma che non rinunciano alla contemporaneita’». Infatti tutte le parti nuove sono dissimulate e non invasive, pur tuttavia facendo uso di tecnologie all’avanguardia e biocompatibili.
«Il Bocciodromo, invece, e’ un edificio simbolo – sostiene Gritella -, con soluzioni avveniristiche: la volta e’ formata da vele fino a 35 metri di apertura, rette solo ai vertici». Al suo interno campi coperti e non, palchi per il pubblico, bar e ristorante. «E poi schermi al plasma e telecamere per visionare nel dettaglio le prodezze degli atleti» confida. Opere in itinere che, poste tra angoli antichi e moderni della citta’, dovrebbero segnarne il nuovo volto nel terzo millennio.
(Giuseppe Legato, Patrizio Romano, La Stampa, 16/09/2009)
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