I rimandati | Valerio Paolo Mosco

massa critica | davide tommaso ferrando

Con un numero di idoneità decisamente inferiore alla media (20% contro il 50% per le altre discipline), l’esito della prima Abilitazione Scientifica Nazionale per il settore della progettazione architettonica ha decretato la temporanea impossibilità di accedere a una cattedra da professore associato per architetti e studiosi che, a parere di chi scrive, meriterebbero di essere presi in considerazione dalla nostra Accademia. Con questa serie di post, intendo investigare le ragioni della non abilitazione di un certo numero di candidati, da me scelti in maniera del tutto indipendente, riportando dal sito del Ministero (e mettendo a confronto) i rispettivi curricula e i giudizi espressi su di essi dalla commissione. Obiettivo di questo piccolo progetto editoriale è giungere a comprendere, per esclusione, quale sia oggi il “tipo ideale” di professore di progettazione secondo l’università (pubblica) italiana. Per poi metterlo – perché no? – in discussione.

Davide Tommaso Ferrando

Mosco

Fascia: II
Età: 50
Phd: Università degli Studi di Napoli Federico II
Pubblicazioni: 217
Docenza e ricerca: Iuav di Venezia, Illinois Institute of Technology, TU Delft, Branderburgishe Technishe Univirsitat, École Nationale Supérieure d’Architecture de Lyon
Curriculum Vitae

Giudizi individuali:

CAMPAGNOLA Riccardo
Età accademica: 15. Laurea a Roma nel 1992 e Dottorato di ricerca presso la Federico II nel 1998 (tesi: temi del modernismo contemporaneo). Insegnament c/o: Illinois Institute of Tecnology (Chicago); TU (Delft), tutor workshop EU-US; Branderburgishe Technishe Universitaet (Cottbus); Università architettura di Lione. Professore a contratto presso l’Istituto Europeo di Design di Roma per il corso di “Progettazione e storia dello spazio pubblico” (architettura a volume zero). Dal 2006 al 2013 ha insegnato come professore a contratto presso lo IUAV e vanta, come collaboratore, una ricerca PRIN presso lo IUAV su “Architettura e sostenibilità”. Delle 12 pubblicazioni del decennio, ben 8 sono monografie; delle 205 citazioni ben 202 appartengono allo stesso decennio. Il carattere degli scritti rivela non solo una invidiabile padronanza teorica dei criteri di giudizio ma anche, nei commenti delle innumerevoli opere portate a giudizio, una conoscenza che rasenta il livello dell’expertise (si veda l’attenzione ai materiali, considerati elemento necessario alla individualità dell’opera ). Di qui le monografie di autori (Steven Holl, Ensemble studio) di una nazione (l’architettura contemporanea dell’east e della west coast) di un’arte (l’ingegneria italiana). La fondazione/dimostrazione del principio e/o paradigma di una “architettura a volume zero” potrebbe essere sufficiente, anche in assenza di progetti documentati nella domanda (ma segnalati, tuttavia, da premi ricevuti), per una possibile abilitazione dell’autore? Abilitazione: possibile.

CIORRA Giuseppe
il profilo che emerge dall’esame dei titoli di valerio paolo mosco è quello di uno “scrittore d’architettura” instancabile e di una specie di connosseur contemporaneo, meno approfondito ma certamente più ‘opinionated’ che nei casi più nobili.laureato a roma con Purini e addottorato a Napoli sul tema dei linguaggi de modernismo, il sul lavoro consiste essenzialmente nell’insegnamento a contratto (contratti allo IUAV, Sapienza,politecnico e anche all’estero all’IIT), del quale però non lascia traccia nelle pubblicazioni, e nella scrittura di articoli e saggi di argomento vario, accomunati soprattutto dal desiderio di esprimere un pensiero critico sull’architettura contemporanea. pubblica molti libri – molto azzeccato zero cubatura (con A. Aymonino), guide quelle sugli states, tema intelligente quello sull’ingegneria italiana (che però, tutta in 139 pagine, è ridotta a una specie di indice di argomenti), retorico e non chiaro quello sull’architettura nuda) – dai quali apprendiamo sicuramente i suoi odi e i suoi amori e anche, giustamente, i suoi strumenti critici. insieme a una passione forte per il tema, un po’ astratto molto filosofico, del linguaggio. manca ancora la capacità di tradurre questo intenso rimuginamento critico in una riceca trasmissibile e in una strategia didattica e operativa, come si comprende anche dall’assoluta assenza di tracce del progetto dal suo portfolio. non ancora idoneo.

GAMBARDELLA Cherubino
Il candidato è dottore di ricerca in progettazione architettonica a Napoli nel 1998 e consegue un contratto di ricerca allo IUAV. Svolge attività di docenza in qualità di professore a contratto in ambito nazionale ed internazionale. Consegue premi e riconoscimenti per la sua attività di progettista a concorsi. Presenta dodici pubblicazioni tra cui otto monografie e duecentocinque citazioni. Attività pubblicistica copiosa, confuso e pletorico “naked architecture” , invece, in altri casi interessanti intuizioni critiche come quella dell’architettura a volume zero con Aldo Aymonino. Il miglior saggio resta quello sull’ingegneria italiana di cui Mosco ha il grande merito di mostrare per la prima volta la potenza espressiva e la complessità figurale. Abilitato

ORTELLI Luca
Nato nel 1964. Dottorato: 1998 presso Università di Napoli Federico II. Autore molto prolifico (in totale 217 titoli segnalati) con solida conoscenza dell’architettura contemporanea e molteplici interessi. A parte alcuni casi (come il fortunato “Un-volumetric Architecture” di cui il candidato è coautore) le pubblicazioni allegate non sono mai completamente indenni da un forte carattere compilativo. Ne è esempio “Naked Architecture”, antologia più o meno condivisibile di architetture alla moda riunite sotto il pretesto della “nudità”. Buono e originale “Sessant’anni d’ingegneria” soprattutto per il taglio decisamente infrastrutturale. In generale, però, gli scritti sono di tipo “giornalistico” e non indenni da una certa superficialità. Vaste esperienze didattiche: IUAV, PoliMi e occasionalmente a Ferrara, Chieti-Pescara e Facoltà di ingegneria di Brescia. Inoltre: Istituto Europeo di Design) di Roma. Visiting Professor IIT. Due esperienze di ricerca strutturate. Attività professionale con riconoscimenti.
Nota: C (abilitazione negata)

TODARO Benedetto
IL CANDIDATO ALLEGA 12 PUBBLICAZIONI E NE CITA COMPLESSIVAMENTE 217. LA PRODUZIONE, NEL COMPLESSO, MOSTRA UN PROFILO DI CRITICO MILITANTE MOLTO ATTIVO SUI TEMI DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA SOPRATTUTTO INTERNAZIONALE DELLA QUALE MOSTRA INDUBBIA CONOSCENZA. IN ALCUNE PUBBLICAZIONI (TRA LE QUALI LE MONOGRAFIE PER LA MOTTA)L’INTENTO GIORNALISTICO-DOCUMENTARIO PREVALE SU QUELLO CRITICO-ANALITICO. E’ DOCUMENTATA ATTIVITA’ DIDATTICA COME DOCENTE A CONTRATTO IN VARIE UNIVERSITA’ E ISTITUZIONI PRIVATE, IN WORKSHOP E SEMINARI. NON E’ DOCUMENTATO IMPEGNO STORICO-CRITICO SULL’ARCHITETTURA DI ALTRI PERIODI STORICI NE’ ATTIVITA’ DI RICERCA STRUTTURATA O PROGETTUALE. DESTA PERPLESSITA’ IL PROFILO QUASI UNICAMENTE A CARATTERE CRITICO PER UN RUOLO DI DOCENZA 08/D1. NON ABILITATO

Abilitato: No

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2 risposte a “I rimandati | Valerio Paolo Mosco”

  1. valerio paolo mosco ha detto:

    Scrive nel medaglione che mi riguarda nella ben nota valutazione Anvur il Prof. Giuseppe Ciorra: “…come si comprende anche dalla assoluta assenza di tracce del progetto dal suo portfolio”. Scrive, sempre su di me, il Prof. Benedetto Todaro: “non è documentata (…) attività di ricerca strutturata o progettuale”.

    Ciò è falso. Dal mio curriculum (scaricabile dal sito) si evince infatti che sono vincitore di due concorsi internazionali, di un concorso nazionale a inviti e ho ottenuto un terzo premio ad un altro concorso nazionale. A ciò si aggiungono tre segnalazioni ad altrettanti concorsi internazionali.

    Reputo doveroso mettere a conoscenza pubblica un giudizio che mi riguarda che falsifica la realtà dei fatti e come tale lede la mia immagine professionale e non solo.

    Grazie per l’attenzione

    Valerio Paolo Mosco

  2. Conrad-bercah ha detto:

    Non posso non aggiungere che, nel mio caso, mi sia stafo attribuito di aver conseguito un dottorato a Palermo, citta’ che non ho mai visitato (e che non ho intenzione di visitate) e che le date delle mie esperienze accademiche sono retrodatate di un decennio.

    Non c’e’ nulla di piu’ attraente del potere della menzogna, nell’Accademia Italiana piu’ che in altri dipartimenti …

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