© Aitor Estévez
Nel gennaio del 2007, i lavori di costruzione della rete di irrigazione Segarra-Garrigues condotti nel comune di Seró (Artesa de Segre, Lleida), rivelano i resti di una costruzione preistorica risalente a 4.800 anni fa.
© Estudi d'arquitectura Toni Gironès
I tratti più straordinari di questa scoperta sono il carattere megalitico delle lastre di pietra arenaria, e la grande cura dei motivi geometrici scolpiti su di esse in bassorilievo. Le pietre, inoltre, risultano essere frammenti di antiche statue appartenenti a un monumento scultorico precedente, e successivamente riutilizzate.
© Estudi d'arquitectura Toni Gironès
Due orti abbandonati, adiacenti alla Piazza della bilancia del paese, vengono scelti come il luogo destinato a ospitare il piccolo edificio culturale e polifunzionale.
© Estudi d'arquitectura Toni Gironès
La costruzione, realizzata con materiali del luogo, è una topografia che risolve il dislivello di un piano che separa la piazza dagli orti.
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Una sequenza di rampe, delimitate da balaustre in tondini d’acciaio zigrinato, indicano il cammino da percorrere e attraversano le diverse parti in cui si organizza lo spazio pubblico.
© Aitor Estévez
Una piattaforma di argilla e terra tra la piazza e l’orizzonte pre-pirenaico, punto d’osservazione sovrastante la camera delle steli dove possono essere osservate le rovine archeologiche…
© Aitor Estévez
… uno spazio angolare raccolto e orientato verso ovest, coperto di vegetazione durante l’estate e illuminato dal sole durante l’inverno, con sedute in pietra ricavate dallo smantellamento del muro di uno dei due orti, e pavimentazioni porose e drenanti che collaborano all’inerzia termica del solaio… l’ombra di due olmi recuperati… e la memoria dell’antico orto, evocata dalla ricrescita spontanea delle bietole.
© Aitor Estévez
All’interno, un’enoteca offre i prodotti delle cooperative locali e funziona, allo stesso tempo, come bar del paese.
© Aitor Estévez
Un ambiente polivalente, normalmente utilizzato come centro sociale, introduce il visitatore allo spazio museale, dove è documentato il ritrovamento e sono esposte le lastre della tomba megalitica.
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Finalmente, ci si dirige verso la camera delle steli millenarie, per mezzo di un percorso a spirale quadrata dalla pendenza quasi impercettibile, circondato da elementi ceramici forati, attraversati dalla tenue luce, dall’aria, dall’odore dei campi, dalla nebbia.
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Lungo il percorso discendente, l’intensità della luce diminuisce e il pavimento ceramico si disintegra, fino ad arrivare nella camera, dove l’illuminazione zenitale concentra lo sguardo sulla superficie scolpita delle steli… silenzio… il tempo rallenta in uno spazio di contemplazione definito da un pavimento in polvere d’argilla che mostra le impronte lasciate dai visitatori.
© Aitor Estévez
Tranquillamente, inizia l’uscita in senso contrario lungo una seconda rampa a spirale… poco a poco la luce e i suoni si intensificano, finché un campo di grano compare all’orizzonte, riconducendo sguardo e mente al paesaggio rurale tipico del luogo.
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