Il progetto è intervenuto su un complesso di case rurali in linea, disomogeneo e caratterizzato da superfetazioni ed uno skyline frammentato, proponendo in primo luogo una riequilibratura tipologica della struttura insediativa che desse maggiore omogeneità all’intero complesso, nel rispetto della tipologia costruttiva.
Attraverso interventi di demolizione, ricostruzione in sagoma e sopraelevazione si è ottenuto un volume unico, un lungo parallelepipedo con copertura a due falde, che tuttavia conserva memoria della struttura preesistente.
Ciò è evidente in particolare nel prospetto sud, caratterizzato da un lato dalla riproposizione tipologica della forometria esistente, nel pieno rispetto della serialità e dei rapporti dimensionali tra larghezza-altezza, dall’altro dalla reinterpretazione delle grandi aperture di porticati e fienili presenti nelle abitazioni rurali in funzione del nuovo uso residenziale.
Queste due differenti logiche compositive caratterizzano tuttavia solo la pelle più esterna dell’edificio, realizzata in mattoni facciavista secondo la tecnica costruttiva del “triage” – tipica delle abitazioni agricole friulane.
Dietro questo rivestimento si mantiene così la libertà di aprire ampie vetrate che inondano di luce i locali interni ma sono schermate dal grigliato in mattoni, creando effetti scenografici sia all’interno nelle ore diurne sia verso l’esterno con l’illuminazione artificiale durante le ore di buio.
Nelle porzioni di muratura piena si propone una tessitura con alcuni mattoni posati di testa che sporgono dal filo della facciata, un positivo che si lega al negativo delle porzioni realizzate in triage.
All’estrema semplicità compositiva del volume esterno si contrappone un’articolazione interna molto complessa generata dall’intersezione di cilindri di differenti diametri che definiscono gli spazi e sono percepibili a differenti livelli, dal volume della scala all’ampio vuoto a tutta altezza su cui si affaccia il volume chiuso della cabina armadio.
Qui prevale la presenza del cemento a vista accentuando il divario tra interno ed esterno che può essere percepito dalle grandi aperture del terrazzo e del piano terra.
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