Due scuole costruite a tempo di record nel mezzo di un lotto triangolare del comune di Cavezzo, strategico perchè immediatamente a disposizione. Seicento bambini e le loro nuove aule. Che cosa manca? Come uscire dall’emergenza? Come avere un po’ meno paura dopo il sisma? Una prima risposta l’ha fornita, durante il sopralluogo per il progetto, la direttrice della scuola elementare osservando i bambini durante la ricreazione: “oggi è una bella giornata e i cortili esterni sono il luogo ideale per stare assieme durante la pausa, peccato però che, tra qualche settimana, la ricreazione potrà avvenire soltanto lungo i corridoi interni”.
Perchè, oltre ad inserire le funzioni richieste, non pensare ad uno spazio comune, un luogo in cui si possa fare la ricreazione tutti insieme anche durante i rigidi mesi invernali, svolgere attività, correre, o riunirsi tutti insieme attorno ad un albero mentre fuori piove?
La nostra proposta risponde alla paura generata dal terremoto non nascondendosi dentro impenetrabili strutture, ma con più natura e più leggerezza, progettando uno spazio connettivo con un forte carattere relazionale in cui si possano svolgere attività in modo flessibile.
L’area tra le due scuole esistenti diventa così una grande serra abitata, dove trovano posto – tra gli alberi – i nuovi laboratori, gli orti didattici, la sala polivalente e la palestra, il tutto in continuità visiva con gli spazi delle due scuole esistenti e con l’esterno.
Dal punto di vista strutturale, la leggerezza è il modo migliore per rispondere al terremoto: ridurre al minimo la massa costruita significa annullare le forze inerziali ottenendo strutture più sicure e più piacevoli da abitare, grazie alla permeabilità visiva e alla luminosità degli ambienti.
La copertura è una nuvola formata da innovativi elementi gonfiabili tesi tra uno snello sistema di telai in acciaio. I lati, trasparenti e apribili, si raccordano in modo lieve e minimale ai profili delle facciate esistenti, adottandole come nuove pareti interne alla galleria.
Natura e leggerezza per uno spazio pensato per l’incontro e le relazioni, che non sia figlio della paura, ma che sia in grado di ridonare sicurezza e speranza ai bambini e agli adulti che lo utilizzeranno.
A scala urbana, la nuova struttura è orientata in direzione di un percorso, caratterizzato dalla presenza di aree verdi, che connette il nuovo campus scolastico con il centro del paese dove si trovano le vecchie scuole. Questi edifici verranno presto riattivati instaurando un inedito e interessante dialogo tra due parti dell’agglomerato urbano che prima del terremoto non erano in relazione.
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