[omissis] | giovanni benedetti
Le architetture non hanno altro senso che cercare la durata.
Avvicinandosi alle piramidi si incontra un seconda evidenza : per sua natura, la piramide aspira a un valore che sta fuori dal tempo. Giza anela alla durata, aspira all’eterno. E’ una tensione di ordine spirituale che dovrebbe dominare ogni scelta: nessun progetto di architettura dovrebbe rinunciare a durare, e per ottenere ciò servono gerarchie di senso. […]
Come possiamo avvicinarci a ciò che è eterno? Se la prima questione è la durata, essa ne determinerà anche l’espressione formale. In natura, il solido che maggiormente esprime la durata è il cono, in quanto evoca il tumulo, e il destino di ogni costruzione è quella di diventare tumulo. […]
L’architettura non ha un suo tempo, determina un contesto. […] Lavorare è partecipare ad un rito, è una celebrazione del lavoro fatto da quanti sono venuti prima, un rifacimento dei loro capolavori, un restauro del loro pensiero, un modo per prolungare la loro vita. Perché le architetture, le opere, non hanno altro senso che cercare la durata.
LIVIO VACCHINI, Capolavori: 12 architetture fondamentali di tutti i tempi, Allemandi, Torino 2007, pp. 13-14, 47
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