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© David Frutos | Bis Images
Questo edificio è, senza dubbi, un parassita.
© amann-cánovas-maruri
L’edificio, che si situa sul pendio di mezzogiorno del colle di Monteagudo, costituisce la prima fase di un progetto di miglioramento dell’accesso al castello di Monteagudo, il cui ripristino è necessario per convertire quest’ultimo in un luogo visitabile e fondamentalmente sicuro.
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Il pendio del monte è un territorio occupato sin dalla preistoria, caratterizzato dalla presenza di resti di strutture materiali che vanno dal mondo argarico fino ai giorni nostri, passando attraverso la civiltà romana e araba. In particolare, nel sito scelto per il Centro Visitatori, si trovano i resti di una comunità argarica in buono stato di conservazione e un insediamento romano. Nel sito si trova anche l’eremo di San Cayetano, il ché conferisce al luogo un certo carattere.
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L’edificio proposto tende ad adattarsi alle molteplici condizioni del contesto, rispondendo alle esigenze di conservazione dei resti archeologici e consolidando il luogo dal punto di vista formale e dimensionale, facendo particolare attenzione all’integrazione dell’edificio con il pendio del monte e alla sua visione dal castello.
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L’edificio è un percorso e un parassita aggrappato al monte. In qualità di percorso, risolve i suoi accessi mediante rampe che risolvono il problema dell’accessibilità e l’inserimento volumetrico del manufatto nel contesto.
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In qualità di parassita, si mimetizza nei colori e nelle forme e si ricopre di una pelle dal disegno vegetale che riveste la totalità dell’edificio.
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La vocazione pubblica del piano terreno si manifesta nella sua proiezione e apertura verso il tessuto circostante. Le grandi pareti di grata metallica, a volte scorrevoli, e gli ambienti in calcestruzzo a vista si presentano “nudi”. Offrono rifugio e connessione con l’esterno.
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È un luogo all’ombra.
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Al piano superiore si articolano gli usi relativi alle sale d’esposizione permanente e temporanea: è un luogo chiuso e sorvegliato, che si apre solo, in maniera controllata, per offrire le migliori viste della pianura e del castello.
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L’edificio è anche, dunque, un osservatorio: una finestra che si converte in vetrina e che incornicia elementi esterni che devono essere mostrati per essere compresi.
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Il piano terreno dell’edificio è costruito con setti strutturali in calcestruzzo armato a vista e chiusure metalliche. La parte superiore è realizzata con una struttura metallica che risolve i grandi sbalzi ed è isolata da un pannello multistrato sigillato con una impermeabilizzazione a caldo; La chiusura esterna è ottenuta con una pelle di acciaio cor-ten perforata, che costituisce lo strato finale di una facciata trans-ventilata, recuperando così il vecchio tema del clima come contesto.
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