Lo svuotamento di una casa genera uno spazio. L’inserimento di un oggetto al suo interno permette di abitarlo.
L’edificio originale è caratterizzato da una sezione a livelli sfalsati, tipica della Dublino Georgiana; nella parte frontale si trova un grande salone, mentre sul retro si distribuiscono le stanze più piccole, disposte su piani leggermente rialzati e ribassati rispetto al livello stradale.
Il progetto inizia con la rimozione dell’ampliamento precedente, delle partizioni e dei solai interni della casa, riportando così l’intero spazio abitativo al solo piano terreno. Come risultato, il volume interno si espande e assume le caratteristiche di un vuoto a doppia altezza inondato di luce.
All’interno del volume è inserito un oggetto cruciforme: un pezzo d’arredo architettonico che, come un albero, sorge e si espande a partire da un’unica base, e che contiene le funzioni a servizio della sala da pranzo e del soggiorno ad esso circostanti – la cucina, il bagno, la dispensa e il vano scale. Sul soppalco si trovano gli spazi dedicati al riposo e allo studio.
I quattro “rami” della struttura ospitano funzioni diverse – i due che si appoggiano ai muri laterali fungono da guardaroba, mentre quello frontale funge da scrivania a sbalzo per il cliente-professore.
Il quarto “ramo”, che attraversa il muro posteriore e si proietta al suo esterno con uno sbalzo di due metri, ospita un bagno dal soffitto interamente vetrato, ricordando così le tipologie Georgiane tradizionali.
Al piano terreno, una bassa cornice corre lungo tutto il muro perimetrale, dando espressione alla parete di contenimento costruita a ridosso della strada e degli edifici adiacenti, e offrendo una mensola continua su cui appoggiare libri e manufatti nella sala da pranzo e nel soggiorno.
A continuazione del piano terreno, il giardino che si apre verso l’esterno è definito da un muro semplicemente intonacato, dietro alla quale si nascondono una sala di lettura e un bagno. All’occorrenza, la parete vetrata che garantisce la continuità visiva tra l’interno e il retro dell’edificio può essere aperta, dando così vita a uno spazio coperto nel quale è possibile bagnarsi.
Una volta entrati, è necessario percorrere tutta la casa per poterne comprendere la forma. In ogni punto lo spazio è contenuto dal guscio esistente, con il suo tetto a doppia falda e le aperture originali, lasciate inalterate.
L’intera abitazione si costituisce come un volume continuo e differenziato – solo i bagni sono completamente isolati. Gli inserimenti e le proiezioni architettoniche creano così una serie complessa di spazi tra loro interconnessi e sovrapposti.
Il nuovo inserimento è realizzato in acciaio e policarbonato. Questa struttura leggera è anche la fonte primaria di luce durante le ore notturne, grazie a un sistema di impianti incassati che permette alle sue superfici traslucide di illuminare gli spazi generati al di sopra, al di sotto e tra l’oggetto e il suo contenitore.
Video
Plastic House from Gregory Dunn on Vimeo.
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Credits
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