© Paul Tierney
Lo svuotamento di una casa genera uno spazio. L’inserimento di un oggetto al suo interno permette di abitarlo.
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L’edificio originale è caratterizzato da una sezione a livelli sfalsati, tipica della Dublino Georgiana; nella parte frontale si trova un grande salone, mentre sul retro si distribuiscono le stanze più piccole, disposte su piani leggermente rialzati e ribassati rispetto al livello stradale.
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Il progetto inizia con la rimozione dell’ampliamento precedente, delle partizioni e dei solai interni della casa, riportando così l’intero spazio abitativo al solo piano terreno. Come risultato, il volume interno si espande e assume le caratteristiche di un vuoto a doppia altezza inondato di luce.
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All’interno del volume è inserito un oggetto cruciforme: un pezzo d’arredo architettonico che, come un albero, sorge e si espande a partire da un’unica base, e che contiene le funzioni a servizio della sala da pranzo e del soggiorno ad esso circostanti – la cucina, il bagno, la dispensa e il vano scale. Sul soppalco si trovano gli spazi dedicati al riposo e allo studio.
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I quattro “rami” della struttura ospitano funzioni diverse – i due che si appoggiano ai muri laterali fungono da guardaroba, mentre quello frontale funge da scrivania a sbalzo per il cliente-professore.
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Il quarto “ramo”, che attraversa il muro posteriore e si proietta al suo esterno con uno sbalzo di due metri, ospita un bagno dal soffitto interamente vetrato, ricordando così le tipologie Georgiane tradizionali.
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Al piano terreno, una bassa cornice corre lungo tutto il muro perimetrale, dando espressione alla parete di contenimento costruita a ridosso della strada e degli edifici adiacenti, e offrendo una mensola continua su cui appoggiare libri e manufatti nella sala da pranzo e nel soggiorno.
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A continuazione del piano terreno, il giardino che si apre verso l’esterno è definito da un muro semplicemente intonacato, dietro alla quale si nascondono una sala di lettura e un bagno. All’occorrenza, la parete vetrata che garantisce la continuità visiva tra l’interno e il retro dell’edificio può essere aperta, dando così vita a uno spazio coperto nel quale è possibile bagnarsi.
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Una volta entrati, è necessario percorrere tutta la casa per poterne comprendere la forma. In ogni punto lo spazio è contenuto dal guscio esistente, con il suo tetto a doppia falda e le aperture originali, lasciate inalterate.
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L’intera abitazione si costituisce come un volume continuo e differenziato – solo i bagni sono completamente isolati. Gli inserimenti e le proiezioni architettoniche creano così una serie complessa di spazi tra loro interconnessi e sovrapposti.
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Il nuovo inserimento è realizzato in acciaio e policarbonato. Questa struttura leggera è anche la fonte primaria di luce durante le ore notturne, grazie a un sistema di impianti incassati che permette alle sue superfici traslucide di illuminare gli spazi generati al di sopra, al di sotto e tra l’oggetto e il suo contenitore.
Video
Plastic House from Gregory Dunn on Vimeo.
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Credits
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