© bam!, Marco Brizio
L’area che ospita il Joenniemi Manor (villa ottocentesca in cui si trova oggi il museo) è caratterizzata dalla commistione di paesaggio naturale e paesaggio antropizzato, il cui legame è reso saldo dalla storia del luogo.
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Il paesaggio, come luogo di identificazione collettiva da tutelare, ha costituito la base di partenza per il progetto di ampliamento del Gosta Serlachius Museum.
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Il nuovo museo nasce come risultato di un processo logico-grafico che vede come elemento fondante il territorio circostante. Si sono individuate 3 assialità principali all’interno del sito di progetto: l’asse della storia (determinato dal corpo del museo esistente), l’asse dell’uomo (determinato dal percorso che arriva dal vicino centro abitato e che, col viale alberato, porta verso il lago e ai resti del ponte dell’isola di Taavetsinari), l’asse della natura (determinato dal naturale percorso di accesso all’area).
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Questi elementi sono stati messi a sistema con le necessità programmatiche del nuovo museo, determinandone gli accessi, i percorsi e i cannocchiali prospettici dell’edificio.
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Si è così determinato il volume dell’ampliamento, che, come animato da vita propria, muove i suoi bracci e dalla villa ottocentesca si protende a cercare il lago.
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