L’area che ospita il Joenniemi Manor (villa ottocentesca in cui si trova oggi il museo) è caratterizzata dalla commistione di paesaggio naturale e paesaggio antropizzato, il cui legame è reso saldo dalla storia del luogo.
Il paesaggio, come luogo di identificazione collettiva da tutelare, ha costituito la base di partenza per il progetto di ampliamento del Gosta Serlachius Museum.
Il nuovo museo nasce come risultato di un processo logico-grafico che vede come elemento fondante il territorio circostante. Si sono individuate 3 assialità principali all’interno del sito di progetto: l’asse della storia (determinato dal corpo del museo esistente), l’asse dell’uomo (determinato dal percorso che arriva dal vicino centro abitato e che, col viale alberato, porta verso il lago e ai resti del ponte dell’isola di Taavetsinari), l’asse della natura (determinato dal naturale percorso di accesso all’area).
Questi elementi sono stati messi a sistema con le necessità programmatiche del nuovo museo, determinandone gli accessi, i percorsi e i cannocchiali prospettici dell’edificio.
Si è così determinato il volume dell’ampliamento, che, come animato da vita propria, muove i suoi bracci e dalla villa ottocentesca si protende a cercare il lago.
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