Vision
La capacità di conservare il passato mentre lo si trasforma e lo si arricchisce di forme nuove è ciò che distingue il progresso dal semplice cambiamento. La Casa della Memoria intende sfruttare appieno le potenzialità delle nuove tecnologie senza nulla togliere a ciò che è stato faticosamente acquisito dalla storia. In primo luogo, conserva al suo interno la materialità degli archivi fisici di istituzioni storiche la cui missione è la documentazione del Secolo Breve nella città di Milano. Ma al tempo stesso la Casa della Memoria innesta sul tronco degli archivi cartacei e materiali la nuova pianta dell’archivio digitale e diffuso.
La Realtà Aumentata è uno dei risultati più originali della rivoluzione informatica: proietta sulla realtà fisica il sapere accumulato negli archivi digitali e consente di vedere con i nostri stessi occhi nei luoghi in cui fisicamente abitiamo ciò che di essi sappiamo, le immagini vive del loro passato. La Casa della Memoria non è solo la sede di quelle Istituzioni e dei loro archivi: è anche un centro di innovazione permanente, in cui si lavora al progetto di costruzione della Realtà Aumentata nel luogo in cui sorge.
La Casa è collocata in un quartiere – l’Isola – che è caro al cuore dei Milanesi ed è quasi un emblema dei valori della città, della sua operosità, della sua capacità di creare il progresso. Questo quartiere è oggi in una profonda e impetuosa trasformazione. Conservarne la storia negli archivi non è sufficiente. Come una lanterna magica, la Casa della Memoria proietta attorno a sé le immagini del passato nei luoghi stessi in cui gli eventi sono accaduti. Così il presente non distrugge il passato, ma lo conserva e lo rende visibile.
Concept
Come il tronco di un albero, due spine verticali verdi contengono il vero e proprio sistema metabolico dell’edificio, rappresentato dalla distribuzione fisica dei flussi tramite scale e ascensori, dalle canalizzazioni per aria e fluidi, dalla stratificazione verticale dell’archivio-database.
L’edificio è da considerarsi come la porzione iniziale, l’attacco a terra di una infrastruttura formata da due spine verticali verdi che nascono dal parco e da una serie di elementi abitabili nervati dagli archivi, che si innestano in orizzontale. L’effetto è quello di una città capovolta che sale in verticale – vera e propria infrastruttura che porta con sè il codice genetico per la sua potenziale crescita. L’infrastruttura verde si integra con quella digitale del nuovo archivio-database dinamico, aperto ed espandibile all’infinito.
L’infrastruttura fisica, come prima possibile tappa ora ferma a 20 metri, culmina con folti arbusti di bambù grazie a cui spinge ogni giorno più in alto il limite dell’edificio, in una sorta di città verde che sale – giardino infinito che gareggia idealmente con i vicini grattacieli e metafora di una città che cresce in modo nuovo, senza cancellare né la realtà naturale, né il passato.
Come rami di un albero, gli archivi stessi si protendono verso il parco e la città sorreggendo i moduli abitabili. Le grandi librerie-archivio diventano sistema strutturale e luogo di conservazione fisica per la memoria delle diverse associazioni.
La digitalizzazione dell’archivio con la creazione di un database 2.0, dinamico, accessibile e aggiornabile, completa l’archivio fisico divenendone strumento di conoscenza e divulgazione. Il nuovo archivio digitale rende più facilmente fruibili i contenuti dell’archivio fisico; sulle vetrate come su tende magiche si può leggere la realtà circostante aumentata di nuovi contenuti; alla scala urbana si espande come una nuvola di dati che può essere captata dagli ormai diffusi smartphone e tablets. Questi strumenti diventano un filtro attivo per comprendere i fatti della storia direttamente dove sono avvenuti.
Archivio fisico-archivio digitale
Il visitatore che, provenendo dal parco e dal quartiere, segue il percorso dell’edificio, attraversa un’esperienza che lo porta dapprima a toccare con mano l’archivio fisico e le tracce materiali lasciate dal passato, e poi a rivedere la città da una ben diversa prospettiva: sulle vetrate come su tende magiche può proiettare, a sua scelta, i contenuti dei documenti conservati e ogni altra immagine della città di Milano che i membri dello staff della Casa della Memoria avranno reso disponibile nel loro lavoro quotidiano di archivisti digitali. Le case dell’Isola al di là della strada, il parco e gli edifici moderni si animeranno allora di nuova vita: non più semplici segni del passato né inerti materiali contemporanei, saranno fondali attivi su cui la memoria si rende visibile.
Il percorso non si esaurisce all’interno della Casa della Memoria. In tutto il quartiere circostante, gli strumenti digitali ormai a tutti disponibili, come i telefoni cellulari e i tablets, permettono di visualizzare le immagini diffuse dalla Casa e rivedere ogni cosa nello stato in cui si trovava in passato. Questi stessi strumenti rendono visibili i contenuti, digitalizzati, dei documenti conservati, senza doverli estrarre dai loro scaffali, filmati di altre epoche, storie narrate dai cittadini che vorranno lasciare alla Casa della Memoria le loro testimonianze – monumenti digitali di un passato che non si cancellerà con loro.
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Credits
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