[DUE]ZEROUNDICIPIU’: CRISIS

massa critica | davide tommaso ferrando

Crísi = lat. CRÍSIS dal gr. KRÍSIS, che tiene a KRÍNÔ separo, e fig. decido (v. Cernere). – Generic. Momento che separa una maniera di essere o una serie di fenomeni da altra differente, o anche Piega decisiva che prende un affare.

Crítica = lat. CRÍTICA dal gr. KRITIKE (sottinteso TÈCHNE arte) da KRÍNÔ giudico (v. Critico). – Arte o Scienza di giudicare, secondo i principi del vero, del buono e del bello, le opere dell’ingegno in specie quelle letterarie ed artistiche.

Dal 11 febbraio al 11 aprile 2011 si terrà presso il Museo di Scienze Naturali di Torino la mostra Kmzer011. Arti a Torino. 1995-2011: un progetto del critico d’arte Luca Beatrice, che conterrà al suo interno una sessione interamente dedicata all’architettura contemporanea torinese, curata da Marco Rainò e Barbara Brondi (brh+), nella quale saranno esposti progetti di Archicura, BSA – Bottega Studio Architetti, Camerana & Partners, carlorattiassociati – Walter Nicolino & Carlo Ratti, Cliostraat, Elastico Spa, Frlan + Jansen architetti, Raimondo Guidacci, maat architettura, MARC, Negozio Blu Architetti Associati, Luciano Pia, Picco Architetti, studioata, Studio Granma, UdA e ventidieci.

E questa è una buona notizia.

Perché allora possiamo – finalmente –  dare per scontata quell’assimilazione nell’immaginario collettivo delle nuove generazioni di architetti torinesi che è stata, per quattro intensi anni (dal 2007 al 2010), la prima e dichiarata meta di ZEROUNDICIPIU’. E possiamo – di conseguenza – puntare più in alto.

La mostra Kmzer011 rappresenta allora, per noi, l’ideale chiusura di un ciclo: quello della promozione tout-court; della comunicazione (quasi) neutrale degli esiti dei giovani e non più giovani studi di architettura del nostro territorio; della selezione generosa principalmente basata sul ruolo – da noi stessi ritenuto fondamentale – dell’immagine come strumento di rinnovamento dell’architettura contemporanea; della sospensione parziale del giudizio in favore di un’apertura fiduciaria alle logiche e alle retoriche degli autori dei progetti pubblicati, nella speranza che queste – da sole – instaurino una realtà condivisa e virtuosa nella quale l’architettura di qualità possa riprodursi autonomamente.

Operazioni che, ormai, non bastano più.

Abbiamo infatti deciso di porre in crisi il sistema dentro il quale si muove ZEROUNDICIPIU’, quello dell’architettura prodotta e pensata in Torino e Piemonte, perché mai come in questo momento dalle nostre parti (e non solo) si sente il bisogno di una crisi, ovvero di un cambiamento: il vuoto ideologico della Facoltà, l’estraneità dell’Ordine, il crollo delle istituzioni, la mancanza di teorie e l’assenza di un dibattito sono per noi un’occasione irripetibile per entrare in gioco e cercare di scrivere altre parole, usando la critica come strumento privilegiato. Vogliamo dunque dedicare più spazio, nei mesi che verranno, ai discorsi sull’architettura, selezionando e pubblicando contenuti che ci permettano di ri-costruire (pur sempre con la inevitabile leggerezza che lo strumento del web esige e ci impone) quella dimensione conoscitiva, fatta soprattutto di idee espresse con parole e disegni, che i maggiori sistemi di comunicazione attuale – basati sulla logica della scenograficità fotografica del progetto – hanno progressivamente relegato in secondo piano… Ma a che prezzo?

Nel corso dei prossimi mesi cercheremo dunque, attraverso tentativi, esperimenti ed errori, di contribuire alla messa in moto di un nuovo meccanismo, di cui né conosciamo con esattezza il combustibile, né sappiamo con certezza dove ci porterà. Un primo passo l’abbiamo già fatto, registrando in data 28 dicembre 2010 lo statuto e l’atto costitutivo dell’Associazione Culturale ZEROUNDICIPIU’, struttura “made in Torino” finalizzata alla promozione della cultura architettonica, di cui questo sito diviene l’organo principale di comunicazione. Condividono con me quest’esperienza, in qualità di membri del Consiglio Direttivo, il vicepresidente Federica Emanuel, Alessandro Cimenti (studioata), Paolo Dellapiana (Archicura) e Agostina Garro.

Parallelamente, da oggi ZEROUNDICIPIU’.it cambia nome e si definisce “piattaforma piemontese per l’architettura contemporanea“: piattaforma, invece di portale, per sottolineare la volontà di costituirsi come una base di lancio per nuove idee, e non un semplice strumento di osservazione; piemontese, non più per circoscrivere l’ambito territoriale nel quale cercare contenuti, bensì per ricordare il punto di vista dal quale stiamo osservando, e interpretando, i fenomeni che ci circondano; per l’architettura contemporanea, dunque non solo di Torino e Piemonte, per chiarire come le idee di “identità” e “specificità”, fino ad ora oggetto della nostra ricerca, non saranno più considerate come un fine, ma come un mezzo per raggiungere obiettivi più alti, di interesse sovra-regionale.

Aspettatevi dunque, nelle prossime settimane, cambiamenti nella struttura del sito e nei suoi contenuti: se da un lato si stringeranno le maglie della pubblicazione dei progetti, si allargheranno invece quelle della pubblicazione dei testi teorici e critici, il cui obiettivo sarà quello di creare, progressivamente, una massa condivisa di idee e strumenti finalizzati allo sviluppo di una maggior capacità di comprensione e critica (e quindi progettazione) dell’architettura contemporanea.

Speruma’n bin!

DTF

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