L’edificio unifamiliare, realizzato nel comune di La Morra, poco distante dal concentrico, si erge in una zona residenziale diversificata per tipologia e caratteristiche costruttive. La casa sorge su un lotto di circa 3.000 metri quadrati, circondato in gran parte da una vegetazione rigogliosa costituita da prati e boschi.
Nella sua articolazione volumetrica la costruzione seguendo la conformazione naturale del terreno si dispone trasversalmente ad esso attraverso una concatenazione di volumi che individuano le diverse funzioni dell’abitazione. Partendo da un semplice elemento della geometria solida, che conserva inalterati i suoi caratteri di riconoscibilità, il progetto assume forma compiuta attraverso l’organizzazione funzionale della casa. Il primo dei volumi, che si sviluppa su due livelli identifica la zona giorno, composta da un ampio soggiorno e dalla cucina, separata solamente da una quinta in muratura, creando un unico ambiente rivolto verso la piscina e il giardino in comunicazione diretta con l’esterno per mezzo delle ampie vetrate. Percorrendo la scala in vetro, dalle linee essenziali, si raggiunge il soppalco, si tratta dello spazio più rappresentativo della casa, poiché grazie all’ampia vetrata offre una vista spettacolare sulle “langhe”. Questo spazio soppalcato, utilizzato come studio, permette di raggiungere la camera da letto e il bagno per gli ospiti.
Dal soggiorno si raggiunge il secondo volume che costituisce la zona notte, composta da una camera da letto dei figli con annessa zona studio, da un bagno di servizio, e dalla “suite” padronale composta a sua volta dalla camera da letto, dallo spogliatoio e dal bagno, quest’ultimo ricavato nel terzo volume. Sempre dal soggiorno, infine, attraverso una scala, si raggiunge il piano interrato costituito dai locali accessori all’abitazione quali: autorimessa, cantina, ripostiglio, disimpegno, taverna, lavanderia, e due vani tecnici di cui uno a servizio della piscina, in cui è collocata la vasca di compenso per un funzionamento a sfioro della stessa.
La distinzione dei volumi che determinano una naturale disposizione degli ambienti interni, si manifesta anche nella scelta dei materiali di rivestimento. Il primo volume, su due livelli, ha una facciata ventilata realizzata in lastre di porfido accostate che creano una scansione orizzontale. con un criterio costante composto da un “modulo di 33” cm che ha determinato la forma e l’altezza delle aperture e delle grandi vetrate. Il secondo volume di colore bianco, rappresentativo della zona notte, è rivestito da un “cappotto” dello spessore di cm 8.
Il terzo ed ultimo volume è rivestito in doghe verticali di legno di teak, lo stesso materiale della porta d’ingresso, dei balconi e del marciapiede che circonda la casa fino al bordo della piscina.
La scelta dei materiali ha consentito di creare un gioco di variazioni continue nelle colorazioni di tutto l’involucro, accentuato da condizioni espositive che generano differenziazioni cromatiche. La pietra in porfido in particolare rappresenta l’attacco da terra di tutto il primo volume, e diviene il rivestimento di tutto il piano seminterrato lungo la rampa che da accesso all’autorimessa.
L’illuminazione naturale assume un ruolo essenziale nel rapporto tra ambienti esterni e spazi interni all’edificio: finestre, portefinestre e ampie vetrate definiscono la gerarchia dei rapporti. Esteticamente la volontà di vedere dall’interno le ampie vetrate a tutta altezza, fino al solaio, senza però vedere i cassonetti, ha imposto fin dall’inizio una scelta strutturale condizionata dalla creazione nei solai di un cassonetto coibentato accessibile dall’esterno attraverso un celino di ispezione. In corrispondenza del balcone l’alloggiamento dell’avvolgibile è stato creato al di sotto della struttura in acciaio di sostegno.
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