Resort “Casa delle Vigne”

© OfficineAC

Il fabbricato oggetto dell’intervento si trova nel cuore della zona del moscato e occupa la porzione terminale di un crinale collinare disponendosi con andamento ortogonale rispetto alla linea di cresta. Tale collocazione fa sì che l’edificio goda a perdita d’occhio di un affaccio naturale sul paesaggio dei vigneti di Langa. La cascina preesistente era caratterizzata da un impianto originario a manica semplice, a cui sono stati successivamente addossati alcuni corpi di fabbrica più bassi. Numerosi rimaneggiamenti ed aggiunte successive ne hanno nel corso del tempo pesantemente modificato il carattere: il prospetto principale si presentava ad esempio come un insieme eterogeneo di elementi giustapposti ed incoerenti (sporgenze in mattoni faccia a vista, zoccolature in pietra, logge con tamponamento a treillage…) che restituivano all’edificio più l’aspetto generale di un brutto manufatto agricolo di pianura che non di una cascina di Langa.

Si decide di imboccare una strategia di recupero che non si ponga semplicemente come un’operazione di maquillage dell’esistente, che non sia solo un tentativo per “ricollocare” l’edificio nel “suo” paesaggio, ma anche un modo per ribaltare il punto di vista portando il paesaggio all’interno. La manica principale, per la sua straordinaria posizione e orientamento sembra poter diventare una sorta di cannocchiale naturale sulle colline, una terrazza affacciata sulle linee filanti dei vigneti che si rincorrono lungo i versanti. Da qui nasce la necessità di ripulire l’edificio dalle superfettazioni, eliminando i bassi fabbricati e semplificando la morfologia del tetto. Ma anche di svuotare le estremità orientale ed occidentale allo scopo di ricavare un sistema di terrazzi a servizio di tre unità abitativo-ricettive. Sul fronte meridionale e sulle due testate vengono inoltre praticate grandi aperture ad inquadrare il paesaggio collinare circostante. Si predispone inoltre una struttura in legno che, affiancandosi in verticale ai fronti principali definisce un nuovo linguaggio omogeneo per l’edificio oltre a diventare una sorta di grande brise-soleil per schermare le grandi aperture esposte a Sud. Tale elemento, che continua idealmente la scansione dei pali in legno strutturante i versanti del paesaggio vitato, risvolta poi anche in copertura, attrezzando le terrazze di una tettoia frangisole.

Gallery

Credits

  • progetto > Enrico Boffa e Andrea Delpiano architetti, Mario Boffa
  • localizzazione > Strada Manzotti, Castiglione Tinella, Cuneo
  • tipologia > struttura ricettiva
  • superficie > 300 mq
  • cronologia > 2008 – 2010
  • crediti fotografici > OfficineAC, Paolo Cesano

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