Stabilimento OMES

© Tommaso Buzzi

Lo stabilimento Omes, completato nel 2004 a Collegno (TO) è un tentativo di modernizzazione rispetto allo stato dell’arte delle costruzioni industriali in Italia.

La strategia è basata su tre elementi chiave:

– Struttura in acciaio, leggera e riciclabile

– Involucro ad alto isolamento

– Impianti ad alta efficienza

Omes è un’azienda che produce accessori per mole abrasive.

Il piano terra di 44x30m è dedicato alla produzione. La maglia dei pilastri è di 11x8m nella campata centrale, di 9,5x8m nelle due laterali.

Al primo piano è coperta solo la campata centrale. La manica di 44x11m completamente libera da pilastri, unita a una portata di 500 kg/mq, offre completa flessibilità di utilizzo. Vi trovano posto uffici amministrativi, spazi per magazzino e archivio, spogliatoi, refettorio, servizi. La zona uffici può avvalersi di affacci vetrati su tre lati, consentendo di sfruttare appieno l’illuminazione diurna, di catturare le brezze per la ventilazione naturale e di godere della vista verso le colline e l’arco alpino. Dei due terrazzi, uno è praticabile ed offre un’area comune di relax all’aperto.

La struttura, leggera e riciclabile, è in profilati d’acciaio standard a giunti imbullonati. È esposta solo all’interno dell’edificio, in modo da evitare ponti termici e ridurre al minimo la manutenzione.

Si è posta grande attenzione all’isolamento dell’involucro, con l’adozione esclusiva di serramenti a taglio termico e la coibentazione di tutto il perimetro, delle coperture piane (che adottano il sistema del tetto rovescio) e del pavimento della zona di produzione (in modo da ottimizzare l’efficienza dell’impianto a termostrisce radianti). Le pareti perimetrali sono in blocchi di cls, con un rivestimento esterno in pannelli sandwich di lamiera ondulata e isolante ed intercapedine ad aria statica tra blocchi e rivestimento.

Nella scelta delle finiture, si è data preferenza a materiali ecologicamente compatibili (pavimenti in linoleum, guaine impermeabilizzanti in poleolefine.)

L’edificio finito, con le facciate in lamiera ondulata color argento e la struttura rossa, esprime la corporate identity dell’azienda, che produce componenti in alluminio ed ha nel rosso il colore del logo.

Lo stabilimento è entrato in funzione pochi giorni dopo la fine dei lavori. Una prima stima dei costi di gestione in riferimento ai metri cubi, ha permesso di quantificare in circa il 50% il risparmio rispetto al vecchio stabilimento da cui la proprietà si trasferiva.

Valutare la sostenibilità

In collaborazione con iiSBE Italia, sono state svolte ulteriori ricerche per valutare la sostenibilità dell’edificio. Lo stabilimento Omes è stato il caso pilota per l’applicazione del sistema SBTool (prima usato solo in campo residenziale e terziario) ad un edificio industriale. Lo score globale di 1,6 (rispetto allo 0 del benchmark rappresentato dal rispetto delle normative più aggiornate)  ha dimostrato un apprezzabile miglioramento rispetto allo standard corrente delle costruzioni industriali in Italia.

Partendo da questa prima esperienza, PAT. ha continuato la propria ricerca per cercare di stabilire un rapporto efficiente tra costo economico e performance ambientale delle costruzioni. L’obiettivo è quello di arrivare a valutare in maniera obiettiva gli investimenti in sostenibilità e quantificarne il ritorno nel tempo valutando il ciclo di vita dell’immobile, in modo da orientare la progettazione con scelte consapevoli.

Il fattore €CO

Alla conferenza internazionale del SETAC a Gøeborg nel 2009, Francesca Thiébat di PAT. ha presentato €CO, il nuovo fattore di efficienza economico-ambientale da applicare alla progettazione edilizia.

Sviluppato come risultato di un dottorato di ricerca in innovazione tecnologica per l’ambiente costruito presso il Politecnico di Torino, il fattore €CO integra l’aspetto economico in un modello di valutazione ambientale del progetto. Basato sul ciclo di vita dell’involucro edilizio, il fattore vuole essere un passo verso l’integrazione di Life Cycle Assessment (LCA) e Life Cycle Costing (LCC) nella valutazione di progetti edilizi.

Grazie alla possibilità di valutare congiuntamente e in modo globale costo nel ciclo di vita e performance

ambientale, €CO permette di sistematizzare il tipo di approccio che ha guidato la progettazione dello stabilimento Omes, ottimizzando le scelte in termini di costi e benefici.

OMES: upgrade

Completata nel 2004, Omes è costata € 935.000.

Con una superficie di 1.860 mq, il costo è di poco superiore ai 500 €/mq: dimostrazione che un edificio più efficiente, che consuma meno e ha un minore impatto ambientale complessivo è alla portata di un budget assolutamente ordinario.

Vista la disponibilità di nuove risorse e in seguito a un’accurata valutazione costi/benefici condotta con l’ausilio di €CO, nel 2009 PAT. torna a intervenire sullo stabilimento Omes, arricchendolo della più avanzata tecnologia per lo sfruttamento dell’energia solare.

Un nuovo impianto formato da 440 pannelli fo­tovoltaici tipo glass-glass, integrato sul tetto della manica centrale, copre oggi il 35% del fabbisogno di energia elettrica dell’azienda, un risultato notevole per un’industria metalmeccanica.

La tipologia di pannelli solari individuata ha reso possibile il loro posizionamento orizzontale senza riduzione della prestazi­one; a livello visivo questo ha consentito di non alterare la sagoma dello stabilimento.

Gallery

Credits

  • progetto > PAT.  (Jacopo Testa, Andrea Veglia)
  • localizzazione > via Nazioni 20, Collegno, Torino
  • tipologia > edificio industriale
  • cronologia > 2003 – 2004
  • superficie > 1.860 mq
  • crediti fotografici > Tommaso Buzzi, PAT.

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