Parma 33

© Beppe Giardino

Il progetto propone di inserire e distribuire nel territorio urbano e più precisamente nelle parti meno importanti e auliche delle città degli interventi artistici di grande dimensione. L’occasione viene data oggi dalla necessità di intervenire sul patrimonio edilizio italiano per metterlo a norma secondo le prescrizioni nazionali e internazionali di risparmio energetico. Gli interventi richiesti dalla norma riguarderanno sempre più l’involucro edilizio, il confine tra l’interno e l’esterno delle nostre abitazioni. Lavorare sulla pelle degli edifici in una collaborazione multidisciplinare tra arte e architettura per creare una nuova mappatura artistica delle città. Se si riuscisse a posizionare nella città una serie di opere di grandi dimensioni come la facciata di un edificio, realizzate da artisti/architetti/designer più o meno conosciuti di varie nazionalità, oltre a realizzare un progetto di riqualificazione per la città, si attuerebbe un processo che potrebbe incrementare l’attenzione culturale delle periferie. La volontà è dare ad un intervento compositivo una capacità comunicativa che non sia solo quella del linguaggio della forma. Per potersi interfacciare con la popolazione ad un livello non puramente architettonico, per aumentare il grado di interazione tra l’edificio e la gente che vive il quartiere, che passa per strada. L’edificio non è solo contenitore di persone e cose, in dialogo con coloro vi abitano, ma è anche spazio della città. Quali attori vengono coinvolti. Il privato che paga l’opera e ne rimane proprietario dei diritti, per esempio una Fondazione per un suo ritorno di immagine o l’impresario edile che recupera un fabbricato per rivenderlo e pubblicizzarne le vendite. Il comune che stanzia una percentuale dell’opera per incentivare i proprietari a partecipare al progetto o semplicemente ne da il patrocinio. Lo stesso comune diventa invece più attivo se decide di intervenire su propri immobili da riqualificare. L’intenzione è quella di sviluppare il progetto investendo in prima persona insieme all’impresa e ai privati che ci hanno creduto. In seguito cercare di affrontare il progetto su scala più ampia aprendosi ad altri attori privati e pubblici. Attualmente è in fase di sviluppo solo per la città di Torino la ricerca e l’individuazione di edifici pubblici e privati con le caratteristiche corrispondenti al progetto. Attraverso questa sorta di censimento proporremo una pianta della città e dei possibili interventi localizzati nei luoghi di maggior necessità.

Gallery

Credits

  • progetto > BSA Bottega Studio Architetti, Architetti Giacosa Palitto; con Vittorio Corsini, Francesca Referza
  • localizzazione > via Foggia, Torino
  • tipologia > edificio residenziale
  • cronologia > 2009
  • crediti fotografici > Beppe Giardino

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