Palasport Olimpico

© Michele D'Ottavio

Il Palahockey si presenta come un grande volume sospeso da terra. Si tratta di un parallelepipedo lungo 183, largo 100 e alto 18 metri, interamente rivestito in acciaio inox che poggia su un basamento vetrato alto cinque metri. Due caratteristiche, in particolare, mettono in relazione l’edificio con il contesto: dall’interno il visitatore, grazie alla trasparenza del perimetro del piano terra, è messo in diretto contatto visivo il con il grande parco esterno; dall’esterno, invece, il rivestimento lucido e riflettente delle facciate permette di dialogare con le architetture del contesto che, mescolate al verde del grande spazio aperto, si riproducono su di esso.

Il volume si sviluppa su 4 livelli e per ridurne al massimo l’impatto visivo si è scelto di incassare il campo di gara interno. Infatti, entrando al piano terra, il pubblico si trova a metà delle tribune, da quì è possibile scendere o salire per cercare il proprio posto. La pista di hockey è così stata posizionata a una quota più bassa (a -7,50 metri) e le tribune poggiano in parte fuori terra e in parte sono interrate: una soluzione che ha permesso di evitare la presenza di grandi scale di sicurezza, trasformando in brevi percorsi le vie di fuga dalle tribune verso l’esterno.

L’edificio è stato pensato per essere una struttura polivalente della massima flessibilità; ad esempio per funzionare anche dopo le olimpiadi come spazio per eventi sportivi delle più diverse discipline; oppure per sede di concerti e convegni in grado per accogliere un totale di 15.000 persone. Per garantire al massimo questa flessibilità spaziale i progettisti hanno adottato diversi accorgimenti di tipo tecnico-funzionale. Le tribune sono mobili, il grande volume interno può essere trasformato e ampliato agevolmente sino a liberarlo da qualsiasi ostacolo. Un sistema meccanico permette, infatti, di alzare il solaio del campo di Hockey riportando il piano terreno a una quota unica. Vi sono tre tipologie di tribuna:
– quelle al livello interrato che, arretrando e “impacchettandosi” sotto il suolo, liberano il campo permettendo la sopraelevazione del solaio
– quelle superiori, posizionate parallelamente ai lati lunghi, che sono fisse e realizzate in cemento armato
– infine quelle mobili, da 400 posti, che grazie al peso contenuto di 120 tonnellate possono essere spostate con appositi mezzi di trasporto

La creazione di uno spazio interno così ampio e libero da pilastri (misura 130 per 62 metri), è stata possibile grazie alla forma semplice della struttura portante in acciaio: un piano orizzontale retto solo da otto pilastri. Più in dettaglio, il piano è costituito da una piastra reticolare “bidirezionale piana” alta ben 5 metri e i pilastri sono colonne a base quadrata con lato da 3,2 metri.
Anche all’esterno l’obbiettivo principale è stato ottenere la massima flessibilità. Le cancellate di recinzione, realizzate in lamiera stirata di acciaio inox e montate su ruote, possono essere trasportate nei magazzini sul retro, liberando lo spazio aperto che circonda il Palahockey verso il parco di piazza d’Armi.
La rimozione della cancellata fra Palahockey e parco, in caso di concerti e grandi manifestazioni, permette di ottenere un unico sistema urbano.

Gallery

Credits

  • progetto > Arata Isozaki & Associates, Pier Paolo Maggiora – ArchA Spa
  • localizzazione > via Filadelfia 82, Torino
  • tipologia > edificio per lo sport
  • cronologia > 2002 – 2005
  • crediti fotografici > Arata Isozaki & Associates, Michele D’Ottavio

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