L’edificio, co-progettista Carlo Bagnasacco, presenta a nord le originarie cascine e gli edifici residenziali anni 70, mentre si apre a sud e ad ovest su un piccolo rio costeggiato da alberi e una lieve collina con filari di viti.
Il progetto ha voluto cercare un legame tra l’edificio e l’ambiente naturale, sia nella sua conformazione volumetrica, sia nella corrispondenza tra spazi interni ed esterni.
La struttura dell’edificio, che si torce con le testate verso la collina e il rio, è racchiusa in una pelle di cotto che rievoca nel colore le mura urbane, ed è scandita da un ritmo quasi ossessivo di finestre. Nelle testate dalla pelle di cotto fuoriesce la struttura metallica interna e dà luogo a grandi terrazzi, che attraverso le vetrate dei soggiorni creano una continuità visiva tra gli interni e gli ambienti rurali.
Anche la copertura si stacca dalla manica in “mattoni”, e diventa una lama che si solleva verso le tre testate a coprire i terrazzi e ad inquadrare le viste sui monti circostanti.
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